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Usura, anatocismo, attività bancaria e finanziaria

Usura, anatocismo, attività bancaria e finanziaria

Descrizione del Corso: La crisi di liquidità in cui versano piccole e medie imprese ha favorito l’apertura di un significativo contenzioso ove la linea di demarcazione tra comportamenti abusivi e leciti da parte degli istituti di credito è sempre più labile. Tale congiuntura ha favorito l’emersione di figure quali il cliente e l’investitore, che portano con sé istanze nuove e differenti da quelle di qualsiasi altro contraente debole. Le risposte, tuttavia, non sempre sono state adeguate ed efficienti. TUF e TUB, pur offrendo un quadro completo, allo stesso tempo necessitano di essere integrati da atti normativi ministeriali e di autorità indipendenti. Si pensi, ad esempio, a tutti i nuovi tipi di contratti nominati. Con sempre maggiore frequenza, lo stesso dato normativo, di per sé complesso ed articolato, è stato oggetto di importanti interventi interpretativi da parte della giurisprudenza. La vicenda sull’anatocismo è emblematica e la disciplina sull’usura lascia ancora forti dubbi, primo fra tutti la portata applicativa dell’art. 1815 c.c. Talune incertezze solleva anche la disciplina del sovraindebitamento (l. n. 3/2012).Altre volte, per rispondere al silenzio del legislatore, la giurisprudenza è chiamata a costruire nuovi rimedi, muovendo da principi e clausole generali. E’ il caso della concessione abusiva del credito. Tale fattispecie ricorre in particolare allorché si continui a  concedere credito ad un’impresa ormai in crisi e ciò pregiudichi le ragioni dei creditori inducendoli in errore sullo stato patrimoniale. Cio’ puo’ anche determinare il concorso della banca nella responsabilità per abuso di direzione o coordinamento disciplinata dall’art. 2497 c.c. D’altra parte, alla funzione creditizia è connaturato il suo esplicarsi a supporto di soggetti in condizioni finanziarie difficoltose e di cui, tuttavia, non sarà probabilmente dato, nella maggior parte dei casi, di constatare l'evolversi verso un esito di dissesto. Si pone, pertanto, un problema di circoscrivere gli obblighi e di conseguenza i limiti di responsabilità della banca, dando rilevanza alle diverse tipologie di creditori che possono agire in giudizio. Sotto questo profilo, sono significative le novità che provengono dalla direttiva 2014/17/UE, in corso di recepimento, sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali. Una lettura d’insieme dei profili di ricerca finora indicati è indice della complessità di interessi sottesi e l’azione di responsabilità è solamente uno degli strumenti possibili di tutela. A tal fine è necessario cercare nuove risposte a problemi tradizionali: i criteri di imputazione; la nozione ed i limiti del danno ingiusto; la solidarietà; la quantificazione del danno risarcibile; e, da ultimo e centrale, il rapporto tra responsabilità contrattuale ed aquiliana. Al contempo, le regole di responsabilità si intersecano con le regole di validità che non guardano ai comportamenti dei contraenti ma alla struttura dell’atto che questi ultimi vanno a concludere. Proprio perché il fenomeno, anche sul piano delle fonti, non è solo nazionale, il corso avrà come orizzonte di riferimento normativo il diritto interno ed il diritto comunitario e la dimensione in cui questi vivono ovvero l’interpretazione delle Corti, nazionali ed europee. Pertanto, in un sistema che può essere descritto in termini di complessità e frammentarietà, unico punto fermo e, di conseguenza, punto da cui muovere non può che essere il caso concreto ed i problemi specifici che questo pone.
Direttore del Corso: Prof. Giuseppe Vettori

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Ultimo aggiornamento

25.02.2021

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