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Obiettivi e risultati attesi

OBIETTIVI SPECIFICI

1. Formulare linee guida armonizzate per un'efficace monitoraggio e controllo giudiziale delle procedure di insolvenza e di pre-insolvenza finalizzate al salvataggio di imprese in difficoltà che abbiano tuttavia la prospettiva di poter continuare l’attività, con particolare attenzione ai procedimenti con un limitato coinvolgimento dell’autorità giudiziaria (“procedimenti semi-formali”).

2. Fornire indicazioni sulle modalità di svolgimento e di partecipazione ai procedimenti semi-formali da parte di debitori, professionisti, istituti di credito e autorità regolatorie.

3. Creare strumenti di analisi empirica volti a orientare le scelte di policy in materia, sia a livello nazionale sia a livello europeo, nonché a supportare il dibattito normativo sul rafforzamento e sull’armonizzazione di procedure e mezzi di ristrutturazione preventiva. 

4. Facilitare il rilancio dell’impresa in crisi, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI), per consentire agli imprenditori di ricominciare l’attività dopo aver fatto ricorso a una procedura concorsuale, così come auspicato dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2011 sulle raccomandazioni alla Commissione sulle procedure d'insolvenza nel contesto del diritto societario dell’UE (Lettera M), dalla Comunicazione della Commissione Europea del 3 marzo 2010 dal titolo «Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020) e dalla Proposta di  Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante la normativa in tema di ristrutturazione preventiva (COM (2016) 723) del 22 novembre 2016.

5. Promuovere un contesto favorevole alla ristrutturazione negoziale per le banche e i creditori in generale, che possa facilitare la gestione efficiente dei prestiti in sofferenza (NPLs).

 

RISULTATI ATTESI

Identificare i principali problemi concernenti i sistemi di gestione dei “procedimenti semi-formali” di risoluzione della crisi d’impresa.

Elaborare best practices, sulla base della ricerca empirica nazionale, relative ai “procedimenti semi-formali” di gestione della crisi d’impresa, da disseminare a livello europeo.

Promuovere la convergenza verso modelli e procedure nazionali armonizzate di risoluzione stragiudiziale dei processi di ristrutturazione.

Favorire l’introduzione normativa di procedure e strumenti atti a preservare i beni delle aziende in difficoltà, riducendo inutili perdite occupazionali e altre allocazioni inefficienti di risorse, espandendo la disponibilità e riducendo i costi del credito, in particolare per le PMI.

Offrire orientamenti agli Stati membri sull'attuazione della normativa europea, sfruttando la ricerca empirica condotta (utilizzando un approccio “bottom-up”) su quattro principali sistemi normativi (Germania, Italia, Spagna, Regno Unito).

Contribuire al processo di unificazione del mercato interno e della competitività dell’economia dell’Unione Europea.

 

BENEFICIARI

Autorità giudiziarie, policy-makers e legislatori europeo e nazionali, autorità regolatorie e di supervisione dell’insolvenza, banche e autorità di supervisione delle banche, professionisti ed accademici.

Ultimo aggiornamento

25.02.2021

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